Il termine pedofilia deriva dal greco pais, paidos (bambino) e philìa (amicizia, affetto) e sta a significare letteralmente amore per i bambini.
Testualmente la parola pedofilia potrebbe perciò indicare e designare
una predisposizione naturale dell'adulto verso il fanciullo o intendersi
come forma educativa o pedagogica. Esiste, però, un confine
sottilissimo tra le intenzioni delle persone e i loro comportamenti.
Attenzioni che in apparenza sembrano dettate da amore e dedizione,
possono in realtà mascherare, infatti, un’inquietante perversione.
Nel DSM-IV (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders:
Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) ossia il testo
di riferimento per psicologi e psichiatri in cui sono classificate,
indicate a spiegare tutte le malattie mentali, la pedofilia rientra
nella categoria dei disturbi sessuali e dell’identità di genere, in
particolare nel paragrafo delle Parafilie ed indica l’attività sessuale
con bambini prepuberi, generalmente di 13 anni o più piccoli. Il
soggetto pedofilo deve avere almeno 16 anni e almeno 5 anni in più dei
bambini che costituiscono, per lui o lei, l’oggetto sessuale
preferenziale, o unico.
Statisticamente la pedofilia insorge nell’adolescenza, è solitamente
cronica ed occorre che il sintomo persista in modo continuativo per
almeno 6 mesi per considerarla tale. Non si considera pedofilia il caso
di soggetti tardo-adolescenti che si intrattengono in rapporti con
bambini di 12-13 anni, né sono da considerare pedofili i soggetti
adulti attratti principalmente da persone con età pari o superiore ai
12 anni circa, purché abbiano già raggiunto lo sviluppo puberale:
l’attrazione per i teenagers è definita con i termini poco usati di
efebofilia e ninfofilia.
Il criterio psichiatrico del DSM-IV prevede diverse specificazioni
secondo le quali la pedofilia può essere di Tipo Esclusivo (attrazione
solo nei confronti di bambini/e) oppure di Tipo Non Esclusivo
(attrazione anche per persone adulte).
Secondo il DSM-IV i principali criteri da utilizzare per individuare la pedofilia sono:
- Durante un periodo di almeno sei mesi presenza di fantasie, impulsi sessuali o comportamenti ricorrenti e intensamente eccitanti sessualmente che comportano attività sessuale con uno o più bambini prepuberi (generalmente di 13 anni o più piccoli)
- Disagio clinicamente significativo o compromissione dell'area sociale, lavorativa o di altre importanti aree di funzionamento a causa di fantasie, impulsi sessuali o dei comportamenti correlati
- Età del soggetto di almeno 16 anni con almeno 5 anni in più del bambino o dei bambini di cui al criterio A.
L'abuso sessuale è un atto sessuale compiuto dall'adulto nei confronti di un bambino (ma anche di un adolescente) che, a causa del grado di sviluppo fisico e mentale che gli è proprio, non è ancora in condizione di acconsentire con cognizione di causa e liberamente all'atto stesso.
Include uno spettro di attività che va dallo stupro all’abuso meno intrusivo.
Nei casi di abuso l'adulto approfitta della grossa differenza nei rapporti di forza esistenti tra lui e il bambino per persuadere o costringere il bambino alla partecipazione: il punto centrale sta quindi nella costrizione alla segretezza che condanna il bambino al silenzio, ponendolo così nell'impossibilità di difendersi e di chiedere aiuto.
In sintesi si può dire che l'abuso sessuale su minori è:
- il coinvolgimento di un bambino in relazioni sessuali da parte di un genitore (incesto)
- lo sfruttamento a scopo di gratificazione sessuale da parte di individui legati al bambino da parentela o conoscenza (ad es. membri della famiglia estesa)
- la violenza sessuale da parte di individui estranei
- la prostituzione
- lo sfruttamento di minori nella produzione di materiale pornografico.
- Intrafamiliare: attuato da membri del nucleo familiare, quali genitori (compresi quelli adottivi e affidatari) o da membri della famiglia allargata quali nonni, zii, cugini o amici stretti della famiglia
- Extrafamiliare: attuato da persone conosciute dal minore, quali vicini di casa, conoscenti, etc.
- Istituzionale: attuato da persone ai quali i minori vengono affidati per ragioni di cura, custodia, educazione, gestione del tempo libero all’interno di diverse istituzioni ed organizzazioni (insegnanti, medici, assistenti di comunita’, allenatori, etc.)
- Di strada: attuato da parte di persone sconosciute;
- A fini di lucro: commesso da parte di singoli o gruppi criminali organizzati, quali le organizzazioni per la produzione di materiale pornografico, per lo sfruttamento della prostituzione, agenzie per il turismo sessuale
- Da parte di gruppi organizzati (sette, gruppi di pedofili, etc.), esterni al nucleo familiare
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